Terrore nella notte di Halloween (Martina Casole e Marta Inserra)


La mattina di Halloween, Willy andò in gita con la sua classe a visitare la chiesa di Santa Maria di Castello, nel centro storico di Genova.
Mentre osservavano le decorazioni della chiesa Willy si annoiava; decise allora di allontanarsi dal gruppo e di visitarla a modo suo ma dopo un po’ si accorse di essersi perso e, mentre i suoi compagni lo cercavano, lui iniziò a preoccuparsi e l’ansia salì così tanto che si mise a piangere.
Non trovandolo, i suoi compagni uscirono velocemente e si diressero verso la caserma della polizia, lì i poliziotti si rifiutarono di cercare Willy perché, essendo la mattina di Halloween, pensavano che il ragazzino li avesse ingannati facendogli uno scherzo.
Si fece sera e Willy stanco andò a sdraiarsi sulle panche della chiesa e si addormentò: a mezzanotte esatta però gli spiriti della famiglie nobili di Genova si rianimarono e spostando le lastre di marmo che chiudevano i loro sepolcri, uscirono dalle tombe. 
Willy impaurito cercò di scappare ma le porte della chiesa erano bloccate. 

I fratelli Grimaldi a nome di tutti gli spiriti degli antichi nobili genovesi chiamarono Willy e gli dissero di non preoccuparsi e di farsi avanti senza timore perché non gli avrebbero fatto nulla. 
Lui si avvicinò e a quel punto i fratelli Grimaldi gli dissero che nella tomba dei loro genitori c’era un ricchissimo tesoro. Willy aveva molte domande da fare ai fratelli ma loro scomparvero in un baleno.
Il ragazzo indeciso sul da farsi si diresse nei sotterranei della chiesa per cercare l’inestimabile tesoro.

Dopo un po’ che camminava sentì una voce lamentarsi, era la voce di una donna, la moglie di Giacomo Sale, un’anima in pena perché dopo la morte del figlio tentò il suicidio ma suo marito riuscì ad impedirglielo, da quel momento visse la sua vita chiusa nella stanza del figlio. Dopo molti anni morì ma il marito non la seppellì nella chiesa dove il figlio giaceva perché la voleva punire per non averlo amato abbastanza. Anche da morta passava le giornate a piangere.
Willy la consolò e quando si riprese le domandò se voleva accompagnarlo a cercare il tesoro, lei accettò e così ripartirono.
Ad un tratto videro una tomba particolarmente grande con su scritto: "chi risolverà l’indovinello qui sotto riportato potrà portare a casa il grande tesoro della famiglia Grimaldi”

” La mia vita nessuno puo’ fermare, ma in un mese divento vecchia e mi devo rinnovare”.

Willy e la sua amica ci pensarono su e poi risposero: la Luna.
La grande porta della tomba si aprì e davanti ai due amici apparve un tesoro pieno di monete, diamanti, collane e addirittura calici d’oro.

Willy preso dall’euforia si riempì le tasche, il suo zainetto e anche la bocca e tornò al piano superiore della chiesa.
Ormai era giorno e quindi le porte della chiesa si potevano aprire, non fece in tempo a salutare la sua amica perché era già scomparsa.
Uscì dalla chiesa e tornò di corsa a casa dalla sua famiglia che era in pensiero per lui e quando lo videro lo abbracciarono forte e gli chiesero dove avesse trovato tutto quell’oro, lui raccontò tutta la sua vicenda e, anche se non gli credettero, decisero di tenersi una parte di quel bel tesoro mentre un’altra la donarono in beneficenza.