Le avventure di Lisa (Arianna Grasso)

Genova, 7 febbraio 2014;  è una mattina ventosa e Lisa, infreddolita, si fa strada tra la folla di via XX settembre. “E’ come un grande fiume in cui sfociano tanti affluenti” pensa divertita, mentre imbocca una stradina laterale. 
Di colpo una strana vecchia le ostruisce la strada: è curva ed esile come un fuso, ha un voltotrasformato dalle rughe, su cui ricadono lunghi capelli bianchi. Indossa un ampio scialle grigio e una lunga vestaglia verdone. Sul braccio sinistro ha tatuato un complesso sistema di fregi colorati. Lisa si sente travolta da una strana sensazione e perde conoscenza.
Una luce molto forte la costringe ad aprire faticosamente gli occhi; la testa le duole molto, ma quando capisce di trovarsi in una stanza lussuosa, completamente decorata con fregi argentei bianchi e oro, la sua attenzione è catturata da altre cose.
La stanza è occupata da una decina di persone che al suo risveglio, dopo essersi inchinate, sfilano rispettosamente fuori dalla sala. Rimasta sola ha il tempo di specchiarsi e…si ritrova cambiata. Il suo caschetto bruno è sostituito da boccoli biondi, ha occhi grandi e turchesi, una carnagione più chiara, labbra più rosee e un nasino leggermente all’insù. Indossa un sontuoso vestito a balze dorate e bianche. Soffoca a stento gemiti di stupore: quella vecchietta l’ha teletrasportata in un altro mondo con un altro aspetto!

Armatasi di coraggio, Lisa si dirige fuori dalla villa. Ha un po’ di paura e si sente molto incerta, ma la curiosità è enorme. Appena uscita si ritrova immersa in un alternarsi continuo di voci, colori, odori dolci, speziati, salati e amari. E ’circondata da una folla di persone: dalle più ricche, che le rivolgono saluti e cenni cordiali, alle più povere che le indirizzano sguardi invidiosi. Gironzolando tra bancarelle e case dell’alta società capisce di trovarsi a Genova nel 1345.
Decide, allora di visitare la chiesa di S. Maria di Castello; giunta sul luogo, entra e rimane affascinata dalla maestosità delle colonne. Tutto a un tratto un rumore seguito da voci indistinte la riscuote dai suoi pensieri; si gira di scatto, appena in tempo per vedere una fessura nel muro ingrandirsi fino a diventare delle dimensioni di una grossa porta. 
Senza pensarci due volte ci si fionda dentro; all’interno l’unica fonte di luce è la fessura della parete che, intanto, si sta richiudendo. In poco tempo si ritrova al buio, sola e impaurita. Improvvisamente una voce potente esclama: “Salve ragazza coraggiosa, questa è la caverna dei desideri. Se risolvi tre enigmi il tuo più grande desiderio si avvererà: il tuo è tornare a casa, giusto?” Lisa annuisce. “Ebbene se risolverai questi indovinelli, il tuo desiderio si avvererà!” Lisa vorrebbe sapere altro, ma la voce continua: “Ecco il primo: 
non parlo ma conosco tutte le lettere, chi sono?”
La ragazza si concentra, ha una sola possibilità e non può sbagliare, finché decisa dice: “Ci sono: è l’alfabeto!” La voce, piuttosto stupita, riprende: “Uhm…sei intelligente, ma ascoltami bene se vuoi superare le prossime prove con successo: 
se mi hai puoi condividermi, ma se lo fai mi perdi. 
Che cosa sono?” Lisa è davvero preoccupata, ma dopo averci riflettuto per un po’, è sicura della sua risposta: “Lo so è il segreto!” La voce questa volta è davvero incredula: “ Sei davvero abile e astuta ragazzina, ma questo enigma è davvero difficile: 
non si usa fino a quando non si rompe. 
Che cos’è ?” Lisa ora è davvero tesa, non può permettersi di sbagliare, finchè… : “Ecco, ho capito è l’uovo!”
Ed ecco che una forza magica la circonda e la porta nello stesso vicolo, nello stesso istante di quella mattina, come se fosse stato tutto solo uno strano sogno…