Lo spirito di Guglielmo Grimaldi (M. Minuto, S. Spedicati, M. Steri)


Era una mattina di scuola quando arrivò la professoressa e disse ai suoi alunni che voleva portarli, quella sera, a Santa Maria di Castello. Arrivati erano già le 7:45 e c’era molto buio.
Lorenzo, che era molto interessato, decise di allontanarsi dal gruppo per esplorare la chiesa; ad un certo punto vide una tomba attaccata al muro; nella tomba vi era sepolto Guglielmo Grimaldi, un nobile genovese.

Lorenzo, incuriosito dal teschio scolpito sul marmo, allungò le mani per toccarlo e questo si spostò cadendo dentro alla tomba. Impaurito per ciò che era appena successo il ragazzo corse via e si riunì al suo gruppo.

Intanto, poco più in là, il coperchio della tomba si sollevò e apparve il volto di una persona: era Guglielmo Grimaldi che si era appena RISVEGLIATO!
Uscito dalla tomba e poi dalla chiesa visitò quelli che prima erano i borghi di Genova; invece di trovare le torri che si bombardavano tra di loro, trovò decine di negozi e persone stranamente vestite con abito di poco pregio.
La gente invece guardava l’uomo pensando che fosse un matto, con quei sontuosi vestiti antichi e quel suo antiquato abbigliamento,  così Guglielmo, un po’ deluso, preferì tornare nella sua tomba.
All’interno egli sognava il Medioevo, ma ogni mercoledì si risvegliava e andava a gironzolare per i vicoli di Genova, sconsolato per come il mondo si era “ imbarbarito”.