L'annunciazione moderna (Emma Breda e Pietro Rossini)

Un giorno Frate Giovanni mentre stava riordinando la sacrestia trovò una lettera molto antica del pittore Joos Amman (colui – ormai defunto – che aveva dipinto l’Annunciazione nella Chiesa di S. Maria di Castello) con su scritto: “Mi dispiace molto di non essere riuscito a finire il quadro come avrei voluto; so che è già molto ricco di particolari, ma tornerò per completarlo”.
Frate Giovanni, credendo che fosse uno scherzo, strappò la lettera e la buttò.
Passarono alcuni giorni quando, una notte, nella Chiesa apparve un signore molto vecchio: era Joos Amman che, non vedendo nessuno, decise che sarebbe passato la mattina seguente.
Il giorno dopo tornò di buon mattino e finalmente incontrò Frate Giovanni che lo accolse con molto stupore e incredulità, ma Joos Amman non aveva gli attrezzi e il materiale per continuare il lavoro così dovette uscire a comprarli.
Uscito dalla Chiesa per comprare pennelli e colori, si trovò disorientato, vedendo solo persone vestite in modo molto particolare rispetto alla sua epoca. 
Decise allora che il suo dipinto era passato di moda e che conveniva cambiare il quadro perché gli sembrava antico e noioso, così, tornato in Chiesa  vestì i soggetti in modo moderno:  l’Arcangelo Gabriele fu abbigliato in modo “rap” anziché con la sua solita tunica; Maria con maglietta e jeans e diede una “rimodernizzata” anche all’ambiente circostante. 
Una volta finito il dipinto Joos era molto soddisfatto e decise di tornare da dove era venuto, cioè dal regno dei morti.
Frate Giovanni, non trovando più il pittore, iniziò a cercarlo ma senza alcun risultato; allora pensò che se ne fosse andato perché aveva finito il suo lavoro ma quando si recò in convento e transitò davanti all'affresco rimase “scioccato” tuttavia grazie a questo particolare e stravagante quadro, la Chiesa di S. Maria di Castello divenne ancora più famosa e conosciuta.
Però, dato che la modernità del quadro non corrispondeva all’epoca del pittore si stabilì che il quadro non era opera di Joos Amman ma di un altro artista.
Quando Joos Amman lo venne a sapere, si infuriò e tornò nel regno dei viventi per rivendicare il possesso del suo dipinto.
Entrò in chiesa tutto rosso dall’ira, andò dal dipinto e con tono molto arrabbiato disse: “Preferisco essere ricordato per i miei quadri antichi, che non esser ricordato per niente”. 
Detto questo ritrasformò il quadro come era in origine,  tornò nel regno dei morti e con l’aiuto del fantasma di un mago fece perdere la memoria a tutti.
Da quel giorno nessuno si ricorda più del quadro a parte di Joos Amman che però in segreto continua a preferire la versione moderna.